Fabio Caserta, doppio ex (Siciliatoday.net)

Calcio, verso il derby: 'Fattore Ex'

Catania-Palermo 3-1
Il derby è sempre più vicino e dopo aver analizzato storia, precedenti e svariati dati statistici, non si può non considerare il ‘Fattore Ex’. Infatti, tra le fila di Catania e Palermo vi sono ben quattro calciatori che hanno vestito sia la casacca rossazzurra che quella rosanero. I tre ex rosanero sono Mariano Andujar, Christian Terlizzi e Ciro Capuano; l’ex rossazzurro, invece, è Michele Paolucci. Quattro giocatori che all’ombra dell’Etna e del Monte Pellegrino hanno vissuto annate da una parte anonime e dall’altra elettrizzanti. Capacità di adattamento ad ambienti, distanti tra loro appena 190 km, che hanno fatto le fortune e le sfortune sia delle due squadre che dei singoli giocatori.

Paolucci, gol pesanti
Giunto a Catania, nell’estate del 2008, con la scomoda etichetta di promessa del calcio italiano ma, allo stesso tempo, accompagnato da un alone di scetticismo abbastanza evidente, Michele Paolucci sotto il vulcano disputa la sua miglior stagione da professionista. Ventotto presenze e nove reti (due delle quali in campionato) contribuiscono alla splendida e, soprattutto, tranquilla salvezza del Catania allenato da Walter Zenga. Il ricordo più bello di Paolucci in rossazzurro, e non potrebbe essere diversamente, è legato all’epico derby del “Renzo Barbera” di Palermo del primo marzo 2009. Subentrato nella ripresa a Morimoto realizza la rete che fissa il risultato sul rotondo e pesante 4 a 0 per il Catania. Una rete che ha prodotto qualche fischio di troppo nelle prime apparizioni di Paolucci con la maglia rosanero.

Andujar, rosa acerbo
L’esperienza di Mariano Andujar in rosanero è stata abbastanza fugace. Prelevato dall’Huracan nell’estate del 2005 Andujar, appena ventiduenne, inizia la stagione come terzo portiere dei rosa ‘sovrastato’ da Guardalben e da Santoni. Dopo un avvio difficile, tuttavia, nel corso della stagione, complice la cessione di entrambi i portieri e l’acquisto del giovane Agliardi, il portiere argentino trova lo spazio non avuto in precedenza collezionando in totale, tra campionato, coppa Italia e coppa Uefa, 21 presenze. Prestazioni non sempre positive che condurranno Andujar, a fine stagione, nuovamente in Argentina dove, con la maglia dell’Estudiantes, conquisterà la Copa Libertadores.

Terlizzi, il goleador
Tra le tre stagioni vissute a Palermo, dall’estate 2003 a quella del 2006, a parte quella della promozione in serie A (2003/04) l’annata migliore di Christian Terlizzi con la maglia rosanero è senza ombra di dubbio la 2005/2006: 21 presenze con ben 5 reti, non male per un difensore ma con spiccate qualità sul gioco aereo anche in fase offensiva. Complici alcuni infortuni e contrasti col tecnico Francesco Guidolin, il rendimento di Terlizzi è alterno: 48 presenze e sei reti in tre stagioni prima di essere ceduto alla Sampdoria.

Capuano, uomo del 700
Ciro Capuano giunge al Palermo, nell’estate del 2006, dopo un autentico derby di mercato proprio tra la società rosanero e quella rossazzurra. Ventuno presenze ed un gol in due stagioni e mezza vissute, spesso e volentieri, lontano dal campo di gioco a causa di problemi fisici ed alla ‘lotta’ interna con Marco Pisano, altro terzino sinistro dei rosanero. Un solo gol in rosanero, ma di grande importanza statistica, realizzato all’Ascoli nel dicembre 2006, la rete numero 700 del Palermo in serie A.

Ex amati, odiati e mancati
Storie di ex che si intrecciano per la gioia o, talvolta, la rabbia delle tifoserie. Spulciando nel recente passato non si possono dimenticare giocatori ed allenatori che hanno indossato i colori sia rossazzurri che rosanero. Giocatori e tecnici che, per uno strano sortilegio, diventano ranocchi a Palermo e principi a Catania.

Tra i calciatori appare impossibile non ricordare Giuseppe Mascara che, dopo un avvio positivo in maglia rosanero, vide sfumare, a causa di un brutto infortunio, la sua carriera nella Sicilia occidentale, per poi diventare emblema e simbolo rossazzurro nelle stagioni successive.

Fabio Caserta, invece, rappresenta l’esatto contrario: scoperto dall’Igea Virtus (c2) dall’a.d. etneo Lo Monaco il centrocampista calabrese disputò in rossazzurro, tra serie B ed A, le sue stagioni migliori prima di passare, tra le polemiche, al Palermo. In maglia rosanero poche gioie e molte panchine, con quel salto di qualità mai realizzato.

Altro doppio ex il palermitano Giacomo Tedesco: giovane promessa nel Palermo dei ‘picciotti’ di Ignazio Arcoleo e colonna nel centrocampo del Catania tra il 2007 ed il 2009. In tempi più lontani, fine anni novanta, spazio a Luca Lugnan ed Alessandro Cicchetti: protagonisti della promozione del Catania in C1 nel 1999 ma anonimi gregari in rosanero.

Tra gli allenatori, invece, bisogna menzionare Silvio Baldini: protagonista di mezzo campionato (quella della promozione in A) col Palermo prima dell’improvviso ed irruento esonero. Stesso discorso in rossazzurro: avvio positivo prima di un lento declino concluso con l’esonero nella primavera del 2008.

Walter Zenga è, invece, l’esempio emblematico del ‘sortilegio’ che vede gli ex rossazzurri diventare ‘impotenti’ in rosanero. Dopo due salvezze consecutive col Catania, l’ex number one interista si presentò a Palermo con proclami scudetto. Parole al vento ed esonero all’indomani del pareggio casalingo, proprio contro il Catania, a metà novembre. Stesso discorso per Stefano Colantuono ‘grande’ a Catania, nella serie B del 2003/04; ennesima ‘cavia’, tra esoneri e ripensamenti, del Presidente rosanero Maurizio Zamparini.

Nedo Sonetti, invece, rappresenta l’eccezione. In rosanero, nella stagione 2002/03, sfiorò la promozione in serie A nel ‘drammatico’ match perso nettamente a Lecce; in rossazzurro, invece, portò alla salvezza la prima creatura di Pulvirenti. Tra i mancati ex, bisogna ricordare Marco Biagianti: autentico tormentone della scorsa estate.

blog comments powered by Disqus
Inizio pagina
Home  >  Calcio Catania