
Punto... di partenza!!!
CESENA - CATANIA 1 - 1
Un punto che fa morale
Non ci voleva l'incredibile (e fortunata, ma non è una novità, visto che i giallorossi pugliesi sono da considerare una sorta di filiale del Superenalotto) vittoria del Lecce all'ultimo minuto a Parma. E nemmeno il pareggio del Brescia del redivivo Iachini a Roma. Tuttavia, a questo punto, i risultati degli altri non possono e non devono pesare come macigni. Anzi, devono costituire uno stimolo supplementare. Perché, è chiaro, ormai il Catania è lì, sul fronte, dietro la linea a lottare per evitare la retrocessione, e presumibilmente ci sarà da farlo fino in fondo. A quota 23 punti, quart'ultimi a due punti dal Cesena terz'ultimo, con 15 gare da disputare, bisognerà recuperare il sacro furore dei bei tempi, impugnare l'ascia del guerriero e pregare tutti gli Dei del Walhalla. Non ce lo aspettavamo, a dire la verità, ma è la realtà. Il vantaggio è, però, evidente: i rossazzurri ci sono abituati, sanno navigare le acque perigliose della bassa classifica, sanno tirare fuori gli artigli nrl frangnte giusto. Lo hanno fatto nelle precedenti quattro stagioni, lo faranno anche adesso, seppur inaspettatamente, considerato il "ranking" di inizio campionato e l'obiettiva pochezza tecnica, sulla carta, di alcune squadre "minori". Una di queste, proprio il Cesena di Ficcadenti. Il punto conquistato stasera al "Manuzzi" è da considerarsi un "primo passo" verso la guarigione. Fa sicuramente morale, visto che perdere sarebbe risultato tragico. Non solo, diversi aspetti del match in terra romagnola possono, seppur moderatamente, far sperare in un futuro più prospero. Innanzitutto, una ritrovata volontà "offensiva". Il Catania, risistemato nel modulo, ha cercato di fare gioco, magari in maniera più velleitaria che effettiva, ma lo ha fatto. Non per niente è passato subito in vantaggio con la sesta rete stagionale di Lopez, migliore in campo, imbeccato da Ricchiuti. Significativo il fatto che Simeone abbia operato questa piccola "rivoluzione" in uno "spareggio" drammatico, limitato da ben 8 assenze di rilievo. In buona sostanza, è sceso in campo una sorta di Catania B, con elementi come Augustyn, Marchese e Morimoto che difficilmente trovaranno spazio in futuro. Segnale che il coraggio non manca. E qui veniamo al secondo punto. Sotto il profilo del carattere la squadra ha inviato messaggi di miglioramento. Tanto che, pur subendo in tempi relativamente rapidi il solito pareggio balordo (evitabilissima stoccata sotto misura del cileno Jimenez, favorito da un marchiano errore in marcatura di Ledesma), non si è notato il tracollo mentale di altre gare, testimone una ripresa non scintillante, ma almeno "tosta" dal punto di vista dell'attenzione e della grinta. E della corsa, dato che non si è riscontrato il crollo atletico dei precedenti incontri. Poche occasioni da rete, poca personalità in fase di rifinitura, è vero, ma un'unico brivido è corso sulle schiene dei tifosi rossazzurri, a seguito di un pericoloso inserimento "mancino" di Giaccherini, ben stoppato da un Andujar finalmente decisivo. Su questa ritrovata tenuta mentale, in una partita così decisiva, dovrà lavorare Simeone, innestandovi ben più corposi miglioramenti in termini di gioco e personalità. Mi sembra che a poco a poco il Cholo si stia rendendo conto del materiale a disposizione, delle caratteristiche tecniche, agonistiche e mentali di ciascun giocatore, del miglior modo di disporre tatticamente in campo tali risorse umane. Con il rientro di elementi fondamentali come Alvarez, Biagianti, Carboni e Sciacca, nonché l'inserimento dei nuovi Schelotto e Bergessio, potrebbe trovare la "quadra" definitiva. Ma il tempo non è molto. Bisogna affrettarsi. Proprio la mancanza di spazi temporali adeguati costituirà l'handicap più rilevante per il Cholo nell'imediato futuro.
futuro 4-4-2
E a proposito di futuro. Mi sembra di poter prevedere che il modulo adottato oggi, il 4-4-2 "spinto", possa rivelarsi l'atteggiamento tattico prescelto per le prossime partite, anche in relazione alle risultanze del mercato di riparazione. Il Cholo ha messo Gomez e Ricchiuti sulle fasce, Ledesma e Lodi al centro, Morimoto e Lopez di punta. A parte il nuovo arrivato e la "gallina", gli altri non hanno fatto benisismo, ma il risultato d'insieme mi pare incoraggiante. La squadra pressa più alto, Lopez riceve più palle, è più assistito insomma, la difesa gioca più d'anticipo. Certo, serve cambiare più di un interprete. I terzini in primis, probabilmente Ricchiuti (anche se Adrian ha fatto benino per un tempo, non è il ruolo adatto a lui), di sicuro Morimoto. Il solito Morimoto, volenteroso, impreciso e a tratti abulico. Interpreto il suo innesto come una chiara prova "preBergessio". Già a Bologna, suppongo, scenderà in campo l'ex Saint'Etienne, a formare uan coppia più "solida", fisica e tecnica con Maxi. La mia idea di base (la svilupperò più avanti nel mio editoriale) è che, confermando Bellusci a destra e spostando Alvarez a sinistra le corsie laterali "basse" possano risultare più munite e di maggior supporto agli esterni, sui quali "Sime One" potrebbe avere maggiori opzioni: Gomez-Schelotto, Schelotto-Martinho, Gomez-Llama, Gomez-Martinho, Schelotto-Llama, per esempio. Anche in mezzo, ci sarebbe da scegliere. In attesa di Biagianti e tenendo come punto di riferimento Lodi, unico per caratteristiche: Sciacca-Lodi, Carboni-Lodi, Ledesma-Lodi. In avanti, in certe partite si potrebbe togliere una punta e inserire un terquartista come Ricchiuti, o gli stessi Martinho e Llama in appoggio. Ma starà a Simeone scegliere. Ciò che conta è avere le opzioni.
Lodi...cevamo
Che mancasse un uomo d'ordine in mezzo lodi...cevamo un po' tutti. Era lampante. E' giunto questo talentuoso ragazzo ventiseienne dal Frosinone, a una delle ultime chiamate nel calcio che conta dopo il fallimento di Udine. Può giocare in diversi ruoli: trequartista, seconda punta, attaccante esterno, mezzala, regista. In Friuli Marino aveva tentato di farne un nuovo D'Agostino, non riuscendovi. A Catania, a quanto pare, Simeone ci ritenterà. L'inizio risulta incoraggiante. Ordinato, preciso in appoggio, pronto al tiro. Ha giocato una discreta gara, mutando in meglio l'impostazione di gioco degli etnei. Non dimentichiamo, inoltre, che Lodi ha segnato una settantina di reti in B, mettendo in mostra un tiro devastante dalla distanza e, in particolare, su calcio piazzato. Anche in questo caso, il profilo che mancava al Catania: un centrocampista bravo nelle stoccate in porta e negli inserimenti centrali. Non carichiamolo di troppe responsabilità, non cantiamo vittoria troppo presto, ma seguiamolo, sosteniamolo e incitiamolo. La sua "riuscita" potrebbe significare salvezza certa per il Catania.
Togliamoci... le fasce
Anche la gara odierna mette in mostra uno dei principali limiti del Catania: le corsie laterali "basse". Tanti, troppi gol subiti o occasioni da rete regalate dagli esterni, in questa stagione. Se a destra si era risolto il problema con Alvarez (che poi Conan "Jeanpaul" ha tentato beatamente di dstruggere, riuscendovi solo in parte), a sinistra il problema è rimasto. Capuano è discreto in fase offensiva, poco attento in quella difensiva (eufemismo). In aggiunta, le alternative o risultano non eccezionali (Potenza e Marchese) o fuori ruolo, come Bellusci o Augustyn. Si pensava che potesse giungere l'argentino Angeleri a gennaio, non è stato possibile. Al momento, l'unica soluzione per evitare di prendere troppi gol dalle fasce mi pare quella di sistemare un buon difensore come Bellusci sulla destra (in un ruolo che ha comunque occupato in diverse occasioni, nella U21 di Casiraghi e nello stesso Catania) e spostare "Comu finiu" Alvarez sulla sinistra, pure in questo caso in un ruolo da lui tante volte "esperito" in passato. "Augustyneggiamenti" e affini non ce ne possiamo più permettere.
Bologna, nodo cruciale
Il pareggio del Bologna a Udine, squadra fra le più in forma del momento, dimostra la bontà dell'undici felsineo allenato da Malesani, compagine che sta disputando un eccezionale campionato, se consideriamo le complesse vicissitudini societarie subite negli ultimi mesi. I rossobù hanno incamerato finora 29 punti reali, 26 nominali a seguito della penalizzazione di 3 lunghezze inflitta loro dalla giustizia sportiva. Non pochi. E sono maledettamente in salute, con un bomber, Di Vaio, capace di realizzare 14 reti pesantissime. Servirà un Catania del tutto "guarito" in gioco e convinzione per fare risultato. Purtroppo, non sarà possibile NON fare risultato, la classifica lo richiede (il Brescia ospiterà il Bari...). Quindi, ci aspettiamo una gara all'arma bianca da parte dei rossazzurri, magari impreziositi da alcuni recuperi importanti (Alvarez e Sciacca, per esempio) e dall'ingresso in campo dal primo minuto dei nuovi innesti Bergessio e Schelotto. Siamo impazienti di "testarli". Let's go, Liotru, let's go!!!
