
Calcio, Palermo: altra sconfitta a Napoli
Era la festa del Napoli, ok. Lo stadio era pieno solo per vedere la presentazione dei partenopei, ok. Ma domani, senza sciopero, questo Palermo avrebbe dovuto affrontare il carichissimo Novara di Tesser. E avrebbe perso miseramente, come del resto ha fatto contro gli uomini di Mazzarri. Per fortuna che c'è lo sciopero, verrebbe da dire... Non si può arrivare a ridosso dell'inizio del campionato in questo stato, specie con una preparazione atletica cominciata prima di tutti. Non si può fare puntualmente male in difesa a prescindere dall'avversario: Thun, Trapani, Fenerbahce o Napoli, poco cambia... dietro il Palermo non c'è. E non sembra questione di interpreti, pare proprio una specie di maledizione. Questa sera le reti al passivo sono arrivate con la difesa schierata, dunque le colpe sono tutte del Palermo e di tutti i giocatori coinvolti nella fase difensiva. C'è qualcosa che non va, Pioli dovrà lavorare sodo: se avrà il tempo per farlo...
Si comincia dalla fine, ovvero dall'amaro commento della serata, ma è doverosa un piccola cronaca dei fatti. Amichevole di lusso, Napoli-Palermo, appuntamento da affrontare con la massima serietà come "prova generale" in vista del campionato. I rosa giocano discretamente per i primi dieci minuti, poi il Napoli si ricorda che non è solo una festa e il Palermo scompare dal campo. Nel primo tempo Hamsik e Maggio realizzano due reti di pregevole fattura, Migliaccio accorcia le distanze sugli sviluppi di un corner; Ilicic delude, Zahavi non trova la posizione ed Hernandez fa un lavoro non suo. In più, il povero Pisano è lasciato solo in balìa di Lavezzi e Dossena. Nella ripresa, nonostante l'ingresso di Miccoli, la musica non cambia: anzi, non c'è musica. L'orchestra non suona, non c'è gioco e il Napoli chiude i conti ancora con Maggio. Finisce 3-1, palese l'assenza di una manovra nel Palermo, possesso palla sterile e 'andamento lento' per i rosa: l'attacco, poi, non è pervenuto per l'ennesima volta.
Preoccupante la situazione del Palermo, quella macchina da gol che con Delio Rossi soffriva dietro ma recuperava segnando a grappoli è ormai un ricordo. Permangono i problemi in difesa, si aggiunge un'imbarazzante sterilità offensiva. Negli ultimi due test contro squadre di livello (Fenerbahce e Napoli, ndr), le tre reti messe a segno dai rosanero sono arrivate in due occasioni su calcio piazzato: solo una rete su azione, quella di Zahavi contro i turchi. Poi un calcio di rigore di Hernandez, sempre contro i campioni di Turchia, e una rete di testa di Migliaccio su cross arrivato da calcio d'angolo. L'assenza di Pinilla non può da sola giustificare questa totale mancanza di gioco offensivo: è senza dubbio urgente l'acquisto di un costruttore di gioco, di un 'volante' in grado di organizzare la manovra della squadra. Da non sottovalutare, tra l'altro, l'inadeguatezza di certi elementi dell'organico per un certo tipo di gioco... inutile far giocare Ilicic o Hernandez - tanto per fare due nomi - se sono chiamati a svolgere compiti che non sono nelle loro corde.
