Calcio, Palermo: il saluto di Pastore

"I miei manager sono al lavoro. Penso di poter dire che il prossimo anno non giocherò nel Palermo". Così l'argentino Javier Pastore alla Gazzetta dello Sport. "Non sarà facile tagliare questo cordone ombelicale - ha ammesso il giocatore -, considerò il presidente Zamparini come un padre. E la squadra rosanero ha cambiato la mia vita".

"Lascio Palermo per andare a misurarmi con una dimensione diversa, più importante. I miei manager mi hanno parlato di 4-5 club in corsa. Mi piace il Milan, della Roma ho parlato con il mio amico Burdisso ma non mi sembra un’opzione attuale per me. Se possibile, preferirei restare in Italia. Mi piace il clima della Serie A. Non vorrei ricominciare da zero in un’altra realtà calcistica".

C'è spazio anche per un pensiero dedicato al popolo rosanero: "Spero di restare un amico per i tifosi rosanero. Credo di essere un giocatore al quale la gente vuole bene. Avete visto come mi hanno accolto i miei concittadini di Cordoba? Cori, applausi. Mi sono emozionato quando tutto lo stadio Alberto Kempes ha cominciato a urlare il mio nome".

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