Calcio, Palermo: tutto facile contro il Bologna
Il direttore sportivo Walter Sabatini l’aveva detto: “Guardate che il Palermo è forte e ve ne accorgerete”. Molti congedarono la profezia del dirigente con un sorriso e con una alzata di spalle. Il Palermo? La squadra in cui giocava quel giovanotto, tale Pastore, che prometteva abbondanza di fumo e scarsità di arrosto? Andiamo Walter. Ma lui, Sabatini, insisteva. Ora che il Palermo è finalmente sbocciato, potrebbe tranquillamente rimandare al mittente le perplessità; non lo fa, perché preferisce parlare solo quando serve. Il suo Palermo, il Palermo di Rossi, al momento è la pretendente più seria per la Champions residua. La gara col Bologna era complicata dalle assenze, più che dal peso specifico dell’avversario. I ragazzi di mister Rossi l’hanno vinta facilmente, talvolta esagerando in leziosità, mai dando la benché minima impressione che la pratica potesse sfuggire di mano. E non vediamo avversarie più forte. Non la Juve, non il talentuoso e discontinuo Napoli, nemmeno la Sampdoria di Del Neri.
La partita. Pronti via, qualche azione di approccio e il festival del gol. Miccoli si smarca su un passaggio al bacio di Pastore: tiro secco sotto le gambe di un incertissimo Viviano. Uno a zero. Qui i rosa hanno cominciato a "giochicchiare", ed è stato un peccato di presunzione. Diverse le reti che sono state mancate. Una, soprattutto, da Pastore a porta spalancata, dopo una splendente azione con Hernandez. La rete del pari su punizione (bella, ndr) di Adailton è apparsa alla stregua di un intermezzo fastidioso da scacciare come una zanzara... ci hanno pensato Hernandez e l’arbitro Russo a correggere la rotta del destino: il primo si è lasciato cadere in area felsinea, il secondo ha concesso un dubbio rigore. Miccoli sul dischetto, due a uno. Mancavano pochi minuti all’intervallo. Nel secondo tempo, soprattutto accademia. Azioni in serie, fino al terzo gol di Miccoli - ancora lui - in contropiede. Non servono altre parole per spiegare una partita che il Palermo ha avuto il merito di rendere troppo facile.
