Calcio, alla fine niente Champions per il Palermo
Addio qualificazione in Champions League per il Palermo. Addio al termine di due partite vere: la Samp ha vinto, ma il Napoli ha giocato e senza i miracoli di Storari avrebbe pareggiato. Onore al merito. Il Palermo in Champions quest’anno? Non era nei piani, non possiamo dolerci per il fallimento di un obiettivo in agenda non raggiunto perché di obiettivo non si trattava (almeno all'inizio, ndr). E' stata una bella avventura, una grande cavalcata: pazienza e grazie lo stesso. Nessun rimprovero: la squadra è stata costruita e assemblata bene. Ma forse si sarebbe dovuto osare di più nel mercato di riparazione, a gennaio. L’Europa League è un bel fiore da mettere all’occhiello, purché diventi il punto di partenza di una scalata. Il presidente rosanero Maurizio Zamparini dovrà osare di più se vorrà costruire un sogno più forte. Mantenere i pezzi migliori e comprarne di altri pregiati. Costruire una panchina lunga e abbondante.
A Bergamo si sono visti Cassani e Balzaretti in chiaro debito di ossigeno. Liverani è prezioso finché dura il fosforo. Buono il duo uruguaiano lì davanti anche senza Miccoli, che manca davvero quando non c’è. In crescita il buon Pastore. Il Palermo del futuro, se vorrà davvero ambire alla zona nobile, dovrà cercare di tenere il gioiellino Kjaer e i suoi fratelli, comprare un regista, un attaccante e soprattutto dei rincalzi di esperienza. Contro l'Atalanta non si è sfigurato. Anzi. Il pari sarebbe stato stretto ad entrambe le squadre. I rosa ci hanno provato, l’Atalanta ha giocato una partita onesta e orgogliosa... come il Napoli a Genova. Il gol di Cavani ha illuso tutti; il pareggio meraviglioso di Ceravolo ha ringalluzzito i locali. In mezzo una caterva di occasioni. Il rigore finale di Cavani acuisce i rimpianti. Non troppi, non è il caso di far drammi adesso.
