Una vittoria per tutta la Sicilia (Siciliatoday.net)

Calcio, il Derby della Civiltà

Sicilia, modello italiano
A più di ventiquattro ore dalla conclusione del ‘Derby di Sicilia’ del “Massimino”, che ha visto prevalere nettamente la formazione rossazzurra su quella rosanero, è tempo di bilanci. Più del fatto squisitamente sportivo quello che più conta è sottolineare il comportamento esemplare avuto da entrambe le tifoserie. Catania ospitale con i trasferisti palermitani che, nonostante il risultato finale, hanno mantenuto la ‘calma’. Solo striscioni, colori, cori di appartenenza e, soprattutto, qualche sfottò, talvolta anche pesante e volgare, ma estremamente fondamentale, perché senza lo sberleffo campanilistico non sarebbe vero derby. Ed, ieri con entrambe le tifoserie presenti, lo è stato.

Due giornate da ricordare
Palermo 14 novembre 2010, Catania 3 aprile 2011, catanesi al “Barbera”, palermitani al “Massimino”: il cerchio è chiuso. Al di là delle vittorie, del Palermo all’andata e del Catania al ritorno, ciò che conta realmente è la grande prova di maturità offerta dalle tue tifoserie capaci, finalmente, di scindere la sana rivalità sportiva dalle degenerazioni violente che, col calcio e lo sport in generale, non hanno nulla a che vedere. Nella gara di ieri al “Massimino” si è nuovamente respirata, sugli spalti, quell’aria di festa, di entusiasmo, di colore e folklore che sembrava appartenere solo al passato. Coreografie in grande stile, tifo acceso e presenza massiccia sulle curve e sulle tribune come non accadeva, salvo qualche sporadica partita di cartello, da quel periodo d’oro che ha preceduto il nefasto 2 febbraio 2007. Stesso ambiente, quasi la stessa atmosfera.

2 febbraio 2007, capitolo chiuso
Per quattro anni quella tragica notte è stata l’argomento principale dei derby giocati in terra catanese: posta come simbolo dell’inciviltà che accompagnava le partite tra Catania e Palermo. Come se il Derby di Sicilia fosse intriso solo da scontri violenti e da nient’altro. Quella maledetta notte i tifosi palermitani entrarono all’interno del settore ospiti dello stadio catanese quasi a stento; a partita in corso, travolti da un fitto lancio di fumogeni. Stesso discorso per i catanesi nella trasferta di Palermo del 20 settembre 2006: il primo derby in serie A dopo gli anni sessanta. Anche allora scontri, fumogeni e petardi. Ma il 14 novembre 2010, no. Ma il 3 aprile 2011, no. Palermo e Catania sono cresciute, raggiungendo un grado di maturazione che deve aumentare nel tempo. Merito della tanto contestata ‘Tessera del Tifoso’ ? Forse si, forse no. Di certo, il merito appartiene a due tifoserie capaci di capire l’importanza che ha un derby con la presenza sugli spalti di entrambi i colori, sia il rossazzurro che il rosanero. Dopo ieri, quindi, basta associare le sfide future tra Catania e Palermo al 2 febbraio 2007. Quello, ormai, è un capitolo chiuso.

I tempi cambiano
Nella settimana dei due derby, quello siciliano e quello milanese, bisogna ricordare l’arresto del trentacinquenne Marco Righetto, ‘pseudo’ tifoso milanista, leader del gruppo Commando Ultra Tigre, ‘proprietario’ di un ordigno artigianale, definito "dal potenziale micidiale" dagli artificieri, quattro coltelli, una mazza da baseball e una bomboletta di spray urticante. Materiale che col calcio a poco a che vedere. E così, la tanto bistratta e martoriata terra di Sicilia e il suo Derby, in passato maldestramente definito come il ‘Derby della Mafia’ o della ‘violenza’, si prende quella succosa rivincita tanto attesa, ponendosi come esempio di comportamento per tutta l’Italia. Adesso bisogna parlare di “Derby della Civiltà”. Una grande vittoria per tutti i siciliani vogliosi di riscatto e pronti a svestire gli abiti dei pregiudizi atavici per indossare vestigia moderne e non discriminanti. Complimenti Palermo. Complimenti Catania. Complimenti Sicilia.

blog comments powered by Disqus
Inizio pagina
Home  >  Calcio Palermo