
Calcio, Palermo: Pinilla, un (sud)americano a Roma
L'uomo dell'anno a Palermo è uno ed uno soltanto: Mauricio Pinilla. Nessuno come lui, forse il solo Delio Rossi è più popolare e amato del cileno in questo momento; da qualche mese a questa parte neanche il capitano Fabrizio Miccoli e Javier Pastore riescono a reggere il confronto. E nel sabato romano che ha portato i tre punti al Palermo, larga parte del merito è da ascrivere all'attaccante sudamericano. Qualcuno potrebbe (giustamente, ndr) far notare che la doppietta decisiva contro i giallorossi porta la firma di Hernandez: ma se 'la Joya' è andata a segno per ben due volte nel giro di pochi minuti, è pur vero che il fondamentale pareggio a fine primo tempo e gli assist per le due reti che hanno affondato l'ambiziosa Roma di Vincenzo Montella sono opera di Mauricio Ricardo Pinilla Ferrera.
Il nuovo eroe rosanero è un ragazzone classe 1984 dal fisico imponente, reduce da otto anni di letargo in giro per il mondo e da un campionato straordinario – quello dello scorso anno – con la maglia del Grosseto; giocatore dal talento cristallino, Mauricio Pinilla è ormai diventato l'unico vero inamovibile del reparto offensivo rosanero. Dopo un breve periodo d'ambientamento e una serie di infortuni che ne hanno limitato il numero di presenze, il sudamericano giramondo ha preso per mano la squadra rosanero e ha conquistato la fiducia del pubblico palermitano a suon di prestazioni importanti e reti pesanti: fondamentale per il gioco della squadra, Pinilla riesce a fare reparto da solo e a mettere sotto scacco qualunque difesa avversaria.
Forza fisica, cattiveria agonistica, tecnica e astuzia: con questi ingredienti il cileno ha preparato allo stadio “Olimpico” un piatto perfetto che ha il sapore di una rete realizzata e due assist. Un piatto che non è piaciuto ai romani, proprio come la 'zozzeria' che il Sordi de “Un americano a Roma” mise da parte per 'distruggere' il maccarone – quello con la m minuscola, non l'ex del Palermo – tipico della tradizione italiana. Le novità, si sa, hanno bisogno di tempo per essere apprezzate: e per i giallorossi anche il nuovo proprietario Thomas DiBenedetto – lui sì che può fare l'americano a Roma – è una di queste. Così, alla prima uscita da 'dipendenti' del magnate a stelle e strisce, Totti e compagni sono rimasti a digiuno ed è stato il Palermo a tornare a casa con la pancia piena.
I capitolini avranno tempo per rifarsi e sapranno apprezzare DiBenedetto e il direttore sportivo Sabatini; già, proprio lui. Proprio l'uomo che ha portato a Palermo, tra gli altri, Mauricio Pinilla, il cileno che per un sabato è stato il vero (sud)americano a Roma. Il globetrotter rosanero è stato senza dubbio il migliore in campo in quella che comunque potrebbe essere ricordata come la partita della possibile riconciliazione di Hernandez con i tifosi palermitani. L'ariete venuto dal Cile, scoperto dall'Inter nel 2003, adesso proverà a condurre i suoi verso la finale di Coppa Italia: c'è da superare l'ostacolo Milan e il primo atto andrà in scena mercoledì sera. Già pronto il copione per Pinilla, che sarà chiamato ancora una volta a recitare la parte del protagonista.
