Occhiale da sole 2008, l’utile che si smaschera
E’ primavera, lo si legge dagli occhi...ali. L’accessorio più estivo e solare, quest’anno decide di esagerare. Si materializza così in tutte sue forme e le enfatizza, portandole all’ennesima potenza. Diventa colorato, estroso, strategico, alle volte asimmetrico e soprattutto, come siliconato, diventa immensamente grande.
Riprende forme diverse per non rischiare di abbandonare alcuno stile. Passa dall’estro per antonomasia, lo stile hippie, vestito di fiori e colori da love e peace e approda infine alle forme di Mary Ping. Lo stilista che, “decolorando” con il bianco e il nero i suoi modelli, dà un tocco di decostruzione in più al suo “back to the future” facendo dell’occhiale un vero e proprio monumento.
L’occhiale da sole vuole scrollarsi di dosso così quella cattiva fama di essere fatto per pochi prediletti, seriosi ed impeccabili. Stravagante o all’avanguardia, nostalgico, fino a dire basta, o supertecnologico, esplicitamente ci chiede di non prendere la moda troppo sul serio.
Con lenti chiare e scure, confessa il motivo della sua esistenza, il contrario cioè di ciò che sempre si è creduto. La timidezza del suo anonimato e il gusto di fare abbassare gli occhi sono sostituiti dalla eccentrica voglia di guardare dritto in faccia e farsi notare…perché l’accessorio serve proprio a questo.
Fastidio per il sole? Forse…ma non solo. L’occhiale da sole vuole dare una contraccolpo all’indispensabile e salutare lente da vista, perché il suo dilettevole è indiscutibile e il suo contatto…è più probabile.
Les lunettes de soleil ci svelano quest’anno il loro vero motivo di esistenza. Vogliono far parlare di sé a chi li indossa. Un lusso che l’occhiale, con le sue forme e i suoi modi di proporsi, con l'esasperazione di sè stesso, vuole fare apparire accessibile a tutti, ma il prezzo per potersi riscattare e riscattarlo rimane accessibile…a chi lo è sempre stato.
E allora, se il classico dichiarava, in qualche modo, la sua esplicita predilezione per certe classi...che classico rimanga…che classico sia, se non altro per non prendere un abbaglio.
