di Redazione (Twitter: @siciliatoday)
L'avvocatura comunale, su disposizione del sindaco di Catania Enzo Bianco, ha lavorato per trovare una soluzione per evitare l'apertura dei centri commerciali nel giorno di Ferragosto. E' stato però impossibile superare le norme, di derivazione comunitaria, relative alla liberalizzazione del commercio contenute nel cosiddetto decreto "Salva Italia" emanato dal Governo Monti.
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Nulla di fatto: l'incontro di oggi pomeriggio al Mise sulla vertenza Almaviva non ha dato i risultati sperati. Anzi, l'azienda ha ribadito di non essere nelle condizioni di ritirare i 2511 esuberi annunciati. Sulla questione, azienda e sindacati torneranno a incontrarsi al Mise il 27 ottobre. Mentre del trasferimento dei circa 400 lavoratori dalla sede di Palermo a quella di Rende, si cercherà di trovare un accordo venerdì.
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I lavoratori di Almaviva Contact hanno occupato il call center di via Marcellini a Palermo, dove si trova una delle due sedi della società, per protestare contro il piano di trasferimento aziendale di 150 operatori dalla Sicilia in Calabria. Dopo che ieri l'incontro al ministero dello Sviluppo per scongiurare il trasferimento dei lavoratori dal 24 ottobre a Rende si è concluso con un nulla di fatto e con un rinvio a domani delle trattative a Roma, i sindacati hanno proclamato due giornate di sciopero a partire da oggi.
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Dovranno essere operativi, pena il licenziamento, dall'8 novembre i primi trasferimenti dalla Sicilia alla Calabria per gli operatori di Almaviva Contact impiegati nella commessa Enel in scadenza a dicembre. Una prima trance di 154 dipendenti (su 398) dovrà martedì prossimo timbrare il cartellino a Rende, in provincia di Cosenza, in caso contrario perderà il lavoro. Lo ha comunicato ai sindacati la società, che due giorni fa, e dopo il fallimento delle trattative al ministero dello sviluppo economico con Exprivia, in una nota aveva annunciato che i trasferimenti sarebbero scattati da martedì prossimo.
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Più spese e meno entrate. È quanto dal rendiconto generale per il 2016 della Regione siciliana esaminato dalla sezione di controllo della Corte dei Conti. Rispetto al 2015 le entrate sono diminuite del 3,24% passando da da 21.947 a 21.235 milioni, mentre la spesa è aumentata, da 19.432 a 21.051 milioni, quella corrente pari al 74,62% di quella complessiva. In leggere aumento anche la partita dei residui attivi: da 4.162 a 4.195 milioni di euro; in calo i residui passivi, da 3.139 a 2.988 milioni.
di Redazione
Timidi segnali di ripresa in Sicilia, dove nel 2017 gli indicatori economici registrano un aumento. Crescono i consumi delle famiglie, migliora la qualità del credito e il fatturato delle imprese, vola l'export (+30%), aumentano l'occupazione (+1,1%), ma a tempo, mentre i disoccupati sono oltre il 20%, il doppio della media nazionale. A fotografare l'andamento dell'economia nell'isola è il report di Bankitalia per l'anno 2018, presentato oggi a Palermo.
di Redazione
I rimborsi spettano a tutti i passeggeri che avevano acquistato biglietti o carnet, anche a coloro che a suo tempo non hanno formulato nessuna richiesta. Chiunque riceve la lettera quindi è inserito nell’elenco passeggeri da rimborsare del concordato. Bisogna ricordare tuttavia che il rimborso sarà effettuato soltanto nella misura del 5% di quanto speso. E quindi si tratta di un rimborso più ridicolo che irrisorio.
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Si terrà il 10 gennaio alle 11, al Centro per l’Impiego di Catania, un incontro tra la direzione della Dacca, marchio storico catanese produttore di stoviglie monouso in plastica e i rappresentanti sindacali di categoria. Lo scorso 3 dicembre l’azienda ha presentato a Filctem Cgil, Femca Cisl e Ultec Uil di Catania una procedura per cessazione attività. Dopo la procedura dello scorso agosto con la quale sono stati licenziati 31 dipendenti, oggi la Dacca conta 100 lavoratori che rimarrebbero privi di occupazione.
di Redazione
La metà dei giovani siciliani tra i 25 e i 34 anni non studia, non lavora né risulta in un percorso di formazione o di tirocinio: i dati dell’Eurostat riferiti al 2017 danno la maglia nera per i Neet in questa fascia di età alla Sicilia che pur migliorando rispetto al 2016 (era al 50,5%) fa peggio anche della Guyana francese (49,2%).
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La Sirti vuole licenziare oltre 800 lavoratori in Italia e la vertenza interessa anche la sede di Belpasso. “Una decisione inspiegabile e immotivata”, secondo Fiom Fim e Uilm che, annunciano, “contesteranno con ogni iniziativa di lotta”. “Già oggi – si legge in una nota dei sindacati – dopo le assemblee della mattinata con i lavoratori, si terrà dalle 13 alle 17 un sit-in di protesta davanti allo stabilimento Sirti di contrada Rinaudo a Belpasso”.
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