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Catania, bruciate cartelle esattoriali davanti la Serit

Cartelle esattoriali bruciate e una bara davanti alla sede della Serit, l'agenzia delle entrate siciliana. E' la singolare protesta messa in atto a Catania dal "movimento dei Forconi" contro l'ondata di suicidi tra i piccoli imprenditori stretti tra crisi e tasse. Francesco Crupi, portavoce del movimento: "Questo è diventato ormai un terrorismo fiscale perché non dare la possibilità alla gente di fare il proprio dovere la costringe al suicidio. Una volta ci mandavano i soldati piemontesi, oggi ci fanno suicidare a noi stessi, ma è sbagliato suicidarsi, si deve resistere".Questi non sono suicidi, spiegano i manifestanti, ma "omicidi di Stato". L'oppressione fiscale è tale che la gente non ce la fa più e viene sopraffatta dalla disperazione.

"I delinquenti - dice Crupi - che hanno distrutto noi e tutta l'Italia sono ancora là, e quelli se ne debbono andare. Minacciano di toglierci le case dopo una vita di lavoro per fare cassa mentre una parte d'Italia di questi signori ha dichiarato pubblicamente: non abbiamo pagato le tasse perché ci siamo costruiti le industrie".Singolare la testimonianza di una signora che per un debito di 30 euro, si è vista notificare una cartella da 160 euro. "Io posso pagare 30 euro - dice - voglio pagare, ma se tu mi avvisi. Non che nella cartella vogliono essere pagati i 'diritti di notifica', senza venire a casa mia".

 

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