Processo a Lombardo, in aula boss D'Aquino
Il boss pentito Gaetano D'Aquino e' comparso fisicamente a sopresa stamattina nell'aula bunker di Bicocca a Catania, dov'e' citato a deporre nel processo per voto di scambio a carico del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, anch'egli presente.
E' la prima volta che Lombardo si trova materialmente di fronte a uno dei suoi accusatori. D'Aquino, ex esponente di spicco del clan Cappello, ha chiesto di non essere ripreso dalle tv mentre rende la sua testimonianza davanti al giudice monocratico, Michele Fichera. L'accusa e' rappresentata dai procuratori aggiunti Carmelo Zuccaro e Michelangelo Patane'.
"Raffaele Lombardo spari' dopo le elezioni. Ricordo che in un'occasione si disse che il governatore era sparito con la scusa delle microspie, era diventato inagganciabile". Questa la testimonianza di D'Aquino, che ha poi concluso il suo intervento affermando che queste erano solo "voci di cortile che giravano nella malavita".
L'appuntamento importantissimo è quello del prossimo 28 giugno, giorno in cui la difesa dei Lombardo dovrebbe decidere se chiedere il rito abbreviato nell'altro troncone processuale che vede i fratelli Lombardo imputati coatti per concorso esterno e voto di scambio aggravato dal favoreggiamento alla mafia.
