Ue blocca fondi Fesr alla Sicilia

L'Europa blocca i mandati di pagamento alla Regione siciliana. Una decisione che stoppa in prima battuta i rimborsi comunitari per finanziamenti già anticipati dalla Regione pari a 600 milioni di euro, ma che nei fatti congela e mette a rischio la dotazione del Fesr, il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (6,5 miliardi), in attesa che l'amministrazione si metta in regola. Una tegola pesantissima motivata dalla commissione con "irregolarità nell'assegnazione degli appalti e carenze significative nel funzionamento dei sistemi di gestione e controllo".

L'indicazione in questo senso arriva perentoria dal commissario Ue per gli Affari regionali Johannes Hahn. Il governatore Raffaele Lombardo prova a ribattere il colpo: "I rilievi della Commissione europea, a quanto pare, riguardano certificazioni, controlli e gestioni.
Adempimenti tutti di carattere prettamente tecnico di cui chiederemo conto ai dirigenti che se ne sono occupati. Intanto, ovvieremo ai rilievi e adotteremo ogni misura che riterremo adeguata a superare la difficoltà". A gennaio erano già stati bloccati rimborsi relativi a finanziamenti anticipati dalla Regione per 200 milioni, riferibili al periodo compreso tra ottobre e dicembre 2011; stessa sorte per i 400 milioni dei primi sei mesi del 2012. I rilievi di Bruxelles sono sembre gli stessi e mettono sotto accusa gli assessorati alle Infrastrutture, all'Economia, alla Salute e della Protezione civile. Le critiche riguardano la scarsa incisività delle verifiche di gestione effettuate dal dipartimento Pianificazione strategica e persino la regolarità degli investimenti fatti senza gara tramite società in house della Regione.

"Non è stato messo in atto un sistema di controllo della qualità delle verifiche", taglia corto la direzione Politica regionale della commissione europea. Nessuna traccia dei corsi di formazione per migliorare i controlli su cui si era impegnata la Regione a seguito del primo provvedimento di sospensione dei pagamenti di gennaio. In questo modo "le verifiche fatte in Sicilia non si possono considerare efficaci e affidabili", è la pesante sentenza della Commissione europea che nei prossimi mesi sarà impegnata in una missione in Sicilia. "L'Unità di monitoraggio e controllo del Dipartimento pianificazione strategica - afferma da parte sua l'assessorato alla Salute, tra i chiamati in causa - ha già effettuato un esaustivo controllo documentale di tutti gli interventi sulle spese certificate fino al 15 dicembre 2011 per opere ammesse a programma a favore delle aziende pubbliche del sistema sanitario regionale. E' stata anche fornita la prova del rafforzamento dei controlli gestionali con la predisposizione di apposite check list di controllo pubblicizzate nel sito istituzionale dell'assessorato, unitamente a tutta la documentazione necessaria per il corretto utilizzo dei fondi comunitari".

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