
Sta Quaglia...ndo
Sulla giusta strada
Cominciamo dai paradossi tipici di una piazza come Catania. Fino a tre ore prima del posticipo domenicale di gran gala con la Juve di Delneri, molti tifosi volevano "gia...mpalare" il tecnico rossazzurro che, a onta di una classifica di tutto rispetto, non faceva divertire il pubblico, interpretando un calcio sparagnino e poco spettacolare. A cominciare dal 15' della ripresa, gli stessi fieri emuli di Vlad Tepes l'Impalatore, lancia (o palo?) in resta, volevano ghigliottinare (sempre strumento d'esecuzione è...) il suddetto povero trainer ex senese, imputandogli la grave colpa di aver messo in campo la squadra proprio, esattamente proprio come volevano che fosse disposta essi stessi prima della gara!!! I medesimi insulti rivolti al Giampaolo difensivista vengono così rivolti al Giampaolo "scriteriato" offensivista, capace di regalare a una "grande squadretta" -da notare l'ossimoro, a significare che la Juve è una grande di nome, una piccola nei fatti- giunta peraltro al quattordicesimo risultato utile consecutivo, un match che una compagine come il Catania doveva giocare, di contro, "umilmente", con 9 giocatori davanti alla linea di porta! Cioè, Giampaolo schiera a sorpresa due punte pure (Maxi-Morimoto), un trequartista (Gomez), due centrocampisti offensivi (Ledesma-Martinho) e il solo sventurato Biagianti a correre e mordere le (costose) caviglie piemontesi, e già i draculei sostenitori del "tutto e il contrario di tutto" si disperano per quella carenza di "equilibrio tattico" che tanto avevano sbeffeggiato nelle loro cattedratiche disamine della "supercazzola", volgarismo (ma lo è) per il più colto e latineggiante "ad minchiam" di scogliana memoria. Delle due l'una: ci siamo o ci facciamo? La coerenza e l'onestà intellettuale, pur rendendomi conto di come siano doti per lo più sconosciute, le vogliamo dare sempre, irrimediabilmente sempre, "al gabinetto", citando un Dalla d'annata e dannato? Io non mi accodo, perché altrimenti si potrebbe veramente pensare che tutti i giudizi siano unicamente condizionati dal risultato. A me il Catania è piaciuto, Giampaolo è piaciuto, penso che siamo sulla retta via per disputare un buon campionato, al di là della sconfitta con i bianconeri, che ci può stare, dato che Quagliarella e soci hanno dimostrato inequivocabilmente (e ci mancherebbe altro...) di avere qualcosa in più rispetto ai rossazzurri. Un'ottima squadra differisce da una buona squadra dalla capacità di sfruttare le occasioni con cinico opportunismo, pur trovandosi talora in difficoltà. Ebbene, la Juve è un'ottima compagine, in grado di far male agli avversari nelle poche occasioni a disposizione. Il Catania non lo è ancora. Se andiamo a fotografare prestazione e numeri delle due squadre, ci accorgiamo che, a fronte di una grande prima mezzora del Catania, straripante con Gomez, Martinho e Ledesma sul centrocampo ospite (male Aquilani e Melo), si contano 3 azioni da rete e 0 gol. Al contrario, nei 15 minuti di supremazia (per così dire) dei bianconeri, contiamo 2 reti valide (Pepe e Quagliarella), una regolare non convalidata (clamoroso l'errore di Damato e collaboratore sulla staffilata al volo dell'ex napoletano, che prima coglie la traversa e poi si spegne 30 cm dentro la porta catanese) contro un solo gol del Catania, il fulmineo pareggio di destro realizzato da Morimoto su gran cross di Gomez dalla sinistra. Nella ripresa, generalmente pro-Juve, 5 nitide occasioni (clamorose quelle di Del Piero e Krasic) e un gol per la Juve, 3 grosse palle gol (Morimoto, Antenucci, Ledesma) e nessuna rete per i rossazzurri. Questa è la differenza, facciamocene una ragione. Non Giampaolo, che a mio parere ha messo in campo una gran bella formazione (per giunta limitato dalle cattive condizioni di Mascara, costretto alla panchina), uno schieramento propositivo e volitivo capace di mettere inizialmente in grossa difficoltà gli uomini di Delneri e, complessivamente, offrire una buona prestazione in grado di farci ben sperare per il futuro. La differenza la fanno gli uomini, insomma. Il Catania ha commesso tre gravi errori difensivi, errori individuali (Terlizzi e Potenza in occasione del primo gol; Silvestre nel secondo; Biagianti nel terzo), la Juve no. Punto. Onore agli ospiti che hanno sbagliato di meno e, nel complesso, meritato la vittoria. Capitolo chiuso e proseguiamo per la nostra strada, che è sempre quella della salvezza, nella quale siamo avvantaggiati. Se si dà, infatti, uno sguardo attento alla classifica, ci si accorge che, a parte il Chievo (a 20 punti con una gara da recuperare a Bologna), tutte le dirette concorrenti sono sotto (o, a limite, pari, come il Parma) quota 18 occupata dal Catania. Le terz'ultime sono a 6 punti, avendo tutte perso. E male... Considerati gli obiettivi, solo questo ha un senso. E il fatto di aver finalmente visto il calcio che piace a gran parte dei tifosi. Quello offensivo. Poco conta che Maxi, forse oberato da troppo forti pressioni "Juventineggianti", non abbia disputato una gran partita, o che Gomez si sia spento dopo una una prima frazione straordinaria oppure che Biagianti e Silvestre abbiano commesso errori marchiani che solitamente non commettono, o magari i terzini Potenza (soprattutto) e Alvarez siano stati messi in croce da Pepe e Krasic (i gol e le azioni pericolose della Juve sono quasi sempre giunti in fotocopia: discesa sulla fascia di uno dei due o di Iaquinta, palla al centro per l'accorrente attaccante pronto a mettere dentro da posizione invitante). Capita. Appuntiamo, invece, l'attenzione sulle cose che sono piaciute. Il già ricordato Gomez in posizione centrale, da riprovare. Martinho, una furia sulla sinistra, seppur anche lui alla lunga con il fiatone. Ledesma, sempre più "convinto". Morimoto di nuovo in gol (e ne ha sfiorato un altro). Tutte indicazioni che verrano buone per il prosieguo del campionato.
Cercasi Llama
Semmai, una domanda a Giampaolo sarebbe da rivolgere in merito a Llama. Da sicuro titolare a "desaparecido" in tribuna: perché? Io uno come lui, se in condizione, lo farei sempre giocare, soprattutto se manca Mascara e a maggior ragione contro un team allenato da Delneri, che punta tutto sulle corsie laterali. La sua capacità di corsa, dribbling, cross e tiro sulla sinistra avrebbe fatto comodo, in specie nella ripresa quando la Juve sembrava aver preso in mano il pallino delle operazioni. L'auspicio è che torni presto a esser titolare. Fisso.
Scene da Nippon Tour
Avete presente quando la Juve, l'Inter, il Real o il Manchester United vanno in estate a prendere soldi in quelle improponibili amichevoli estive in Asia? Ecco, il "Massimino" sembrava l'impianto di Osaka o Tokio in occasione di un ipotetico Nippon Tour dedicato agli "zebrati" del Sol Levante. Mi dispiace dirlo, ma gli spalti hanno fatto ridere l'Italia intera. Che tristezza vedere, in una gara casalinga, alzarsi ed esultare come un sol uomo metà stadio!!! 10.000 juventini "arricugghiuti" (termine tecnico) da ogni dove a "sculettare" gridolini orgasmici per i bicipiti di Felipe Melo, a fotografare le chiome di Krasic, a beatificare l'uccellino di un Del Piero da Tramonto dell'Impero d'Occidente! Questo sarebbe "o fortino"? E quanto avranno goduto gli juventini catanesi, pronti da lunedì mattina a gonfiare il petto con frasi del tipo: "ma chi vulevuuru fari contra a Juventz? Semu (siamo, cioè "noi piemontesi", ovvio) troppu fotti"! Nemmeno Vittorio Emanuele avrebbe potuto sperare in una "integrazione" così riuscita: il catanese che, colto da allucinazione da peyote peruviano, crede di essere diventato un cittadino della Mole e comincia a sputacchiare qualche "nè" d'ordinanza! Come ci siamo ridotti...
Punti al "Sant'Elia"
Archiviare questa sconfitta e passare oltre diventa l'imperativo categorico della settimana a venire. Il Catania ha diputato una buona gara e da lì deve ripartire, fagocitatndo le buone cose fatte in attacco e facendo un'attenta riflessione sui clamorosi errori difensivi commessi, inusuali per un team che dispone di una delle migliori difese del campionato. A Cagliari, in uno scontro diretto al cospetto di una squadra a un solo punto di distanza, bisognerà ricominciare a fare legna, giocando con coraggio misto ad attenzione. Questo Catania, ne sono sicuro, ha tutto per fare risultato contro la compagine allenata da Donadoni. Matri o non Matri. Let's go, Liotru, let's go!!!
