Cos'è la psicologia

Ancora oggi, anche fra persone titolate e di cultura, si fa confusione fra Psicologia, Psichiatria, Psicoterapia e non è chiara la differenza fra il ruolo dello Psicologo, Psichiatra, Psicoterapeuta ed aggiungerei anche Counselor nella diagnosi e cura dei disturbi della sfera psico-comportamentale.

A confondere ancora le idee ci ha pensato l’allora Ministro Moratti: ‘letizia’ soltanto per tutte quelle legioni di professori che, con la duplicazione dei corsi di laurea, il famigerato tre+due, trovò lavoro e per questo mai contestata.
La stessa creò un dottore in tecniche psicologiche con i tre anni e con il resto di due uno psicologo. Ovviamente quasi nessuno si ferma a primi tre perché purtroppo la gente non va al pronto soccorso per un questionario di personalità con la stessa facilità con cui va per una radiografia, anzi al pronto soccorso non trova neanche lo Psicologo con i cinque anni e abilitato, figura in quelle circostanze utilissima a detta dei medici.

Quindi in altre parole non ci sono posti di lavoro. Di questo dobbiamo ringraziare anche i colleghi/e anziani inseriti nei vari ordini regionali che l’unica lotta l’hanno fatta per sè stessi fregandosene della categoria.

Tolti questi sassolini dagli anfibi, ritorniamo al tema di quest’articolo e consigliamo ai cari lettori di stamparlo come promemoria o vademecum che dir si voglia.

Il termine Psicologia letteralmente significa studio dell’anima o dello spirito. Tradotto in termini moderni studia l’uomo in tutti i suoi comportamenti e nelle sue molteplici manifestazioni interiori ed esteriori, che possono essere normali o anormali, cioè manifestati da una piccola percentuale (anche se oggi molti atteggiamenti anormali sono manifestati da una moltitudine crescente ma di questo ci occuperemo in altri articoli)

La Psicologia ricerca le cause di questi comportamenti e si occupa di indicare strade per mantenere o ritrovare il benessere e la qualità di vita. Quindi lo psicologo non è un medico, cioè non ha una laurea in Medicina e Chirurgia, bensì in Psicologia che può essere differenziata in Clinica e di Comunità, dello Sviluppo, del Lavoro e delle Organizzazioni, Sperimentale. E per capirne il ruolo in un contesto sociale lo potremmo paragonare al medico di base.

La Psichiatria è una branca specialistica della medicina, solo un laureato in medicina può accedervi.

Cerca di curare i disturbi del comportamento e quindi mentali attraverso l’uso della farmacologia, patrimonio esclusivo della medicina.

È opinione diffusa che lo “strizzacervelli”, cioè lo psichiatra, entri in gioco quando la malattia è più pesante, vedi la schizofrenia. Niente di più falso.

Lo psichiatra si trova a curare lo schizofrenico perché è stata accertata che la schizofrenia è una malattia derivata da lesioni negli organi del cervello che producono una alterata trasmissione sinaptica e quindi l’uso dei farmaci è quasi obbligatorio.

Per tutte le altre disfunzioni cognitivo-comportamentali che chiameremo patologie l’uso dei farmaci non è risolutore ma serve soltanto da “stampella” nelle fasi acute.

Le altre patologie mentali di norma vengono curate con la Psicoterapia.

La Psicoterapia è una branca specialistica sia della Psicologia che della Medicina e solo i laureati e abilitati in queste professioni vi possono accedere.

La psicoterapia offre vari modelli di cura alcuni orientati sui processi comportamentali e cognitivi più diretti alla risoluzione dei problemi nel qui ed ora altri cosidetti introspettivi come la psicoanalisi orientati sui processi intrapsichici: il famoso inconscio di Freud e Jung.

Le patologie più comuni curate sono: ansia, depressione, attacchi di panico, disturbo bipolare dell’umore (maniaco-depressivo) borderline, disturbo post traumatico da stress, trauma da separazioni e divorzi, bulimia, anoressia disturbo ossessivo-compulsivo, le dipendenze dalle sostanze psicotrope, dal gioco d’azzardo, emotive e dell’attaccamento, e tutta una serie di sottogruppi differenziati nelle terminologie poco meno nella sostanza che servono ai curanti per stilare diagnosi accurate.

Quindi il paragone si dovrebbe fare fra uno psichiatra e uno psicologo/ psicoterapeuta. Si tratta infatti di figure complementari con la differenza che il primo può utilizzare i farmaci ma non conosce le tecniche, il secondo non può prescrivere farmaci. Infatti il più delle volte si collabora.

Ci sono anche delle eccezioni, cioè dei medici, psichiatri e non, che hanno pure la specializzazione in psicoterapia quindi consultarli sarebbe il non plus ultra... ma non per il portafoglio.

Giusto per rimanere in termini economici vorremmo sfatare un’altra leggenda metropolitana.


Una psicoterapia non psicoanalitica, ma anche loro si stanno adeguando, in genere dura dai 12 ai 24 mesi con un costo medio di 3000 euro, se andate da uno psicologo psicoterapeuta, sui 4500 da un medico psicoterapeuta come una crociera deluxe di una settimana con il vantaggio che alla fine del viaggio psicoterapico sorriderete e come un diamante durerà per sempre, (se vorrete una lucidatina ogni tanto).

Sulla figura del counselor psicosociale c’è un po’ di confusione anche fra gli addetti ai lavori, dovrebbe fare solo un lavoro di orientamento e al limite aiutare lo psicologo/psicoterapeuta in una fase di sostegno.

Per capirci facendo riferimento al mondo della sanità lo paragoneremmo all’infermiere, voi andreste mai da un infermiere che lavora in un reparto di cardiologia per farvi visitare il cuore?

Dott. Giuseppe Lissandrello
Psicologo/Psicoterapeuta orientamento Cognitivo

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