Pillola abortiva, al via in Puglia: in Sicilia si attende la decisione

Arriva negli ospedali, dopo mesi di rinvii e proteste, la pillola Ru486. Al policlinico di Bari potrà essere avviato in giornata, in regime di ricovero ordinario, il primo aborto farmacologico effettuato in Italia, da quando la pillola è entrata ufficialmente in commercio. Stamani infatti, nella farmacia del policlinico sono arrivati i 10 trattamenti per utilizzare la pillola Ru486, dopo le circa 200 interruzioni compiute in fase sperimentale dal 2006 al 2009.

IL PRIMO ABORTO FARMACOLOGICO
La paziente sarà una donna di 25 anni e rimarrà ricoverata in ospedale tre giorni. La donna che è stata già sottoposta a tutti gli accertamenti clinici richiesti è disponibile ad iniziare subito il trattamento. La giovane già nei giorni scorsi aveva deciso, compilando gli appositi moduli, di interrompere la gravidanza in corso, scegliendo di utilizzare la pillola Ru486 anziché l'intervento chirurgico. In Puglia la pillola Ru486 veniva utilizzata nel policlinico di Bari "in via sperimentale", in quanto importata dalla Francia, dal mese di novembre del 2006. Il trattamento veniva somministrato alle pazienti in regime di day-hospital.

PAROLA ALLE REGIONI
Sulla pillola abortiva le Regioni si stanno organizzando in maniera diversa: Veneto e Piemonte hanno annunciato di volerne blocccare l'uso, altre regioni stanno ancora sperimentando il farmaco, altre ancora aspettano di confrontarsi con le linee guida ministeriali per decidere sulle modalità d'uso,in particolare, su somministrazione e tempistica.

In Sicilia, invece, l'assessore Massimo Russo ha insediato un tavolo tecnico per le valutazioni di profilo organizzativo, etico e medico e la decisione sarà presa tra quindici giorni.

Il ministro Stefania Prestigiacono, sottolinea: "I temi sono delicati, si possono avere idee personali, ma quando si assumono ruoli di governo bisogna rispettare la legge e nessuna Regione può pensare di poter proibire ciò che è concesso e regolato dalla 194, che è una legge nazionale, mai abrogata".

La Prestigiacomo aggiunge: "Cota e Zaia sono due persone responsabili, li conosco bene entrambi. Penso che abbiano detto quelle cose, e assunto quelle posizioni, ancora sull'onda dell'euforia legittima per il risultato elettorale, forse sono stati oggetto anche di qualche malizia giornalistica. L'aborto e' sempre l'ultima ratio, l'aborto e' un trauma, l'aborto comporta dei rischi. Se alcune Regioni vogliono utilizzare sistemi diversi di somministrazione della pillola lo possono fare. Quello che penso della Ru486 l'ho gia' detto: se esiste un metodo meno invasivo per abortire questo non deve essere proibito dal nostro Paese. Dunque si' alla pillola ma tra le pareti di un ospedale"

blog comments powered by Disqus
Inizio pagina
Home  >  Salute